Paolo Perlini recensisce Noi che salvammo il mondo da Ivan Drago di Andrea Malabaila su CrunchEd.
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Di seguito un estratto.
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Ve lo ricordate Ivan Drago, quel pugile antagonista di Rocky Balboa impersonato da Dolph Lundgren? Insomma, quello che disse: “Ti spiezzo in due”.
Non c’entra molto ma la storia è ambientata negli anni Ottanta: Star Wars, Indiana Jones, I Goonies, Ritorno al Futuro ma anche Chernobyl, la Guerra Fredda che se ne stava ancora a frollare nel freezer, la minaccia nucleare e il disastro del Challenger.
Erano quei tempi là e tre ragazzini, il protagonista, Jabbar e Panino, si interrogavano sul passaggio della cometa Halley. Girava voce che non si trattava di una vera cometa ma di un’astronave di alieni e fortunati sarebbero stati i primi umani ad accoglierli, perché sarebbero diventati gli ambasciatori. Ma la faccenda si complica perché il nonno di Panino, convinto che di mezzo ci sono sempre i russi, lascia intendere ai ragazzi che c’è il pericolo di una guerra e per sventarla occorre recuperare il suo forziere dove tiene centinaia di gettoni telefonici. Per farne cosa? Questo è meglio non dirlo.
La faccenda si complica anche perché il gruppetto di amici (tutti sui dodici anni, tutti con Bmx o skateboard) subisce le angherie di Carmelo, Tyson e Hordak, tutti motorizzati.
Avete presente il film Stand by me? Le dinamiche sono quelle, con un paio di aggiunte: la presenza di Giorgia, che fa arrossire per la prima volta il protagonista, e il nonno di Panino, dall’alito pesante di cipolla.
Un romanzo breve, un racconto lungo, una storia che ci riporta a quando eravamo ragazzini, perché tutti noi abbiamo sognato di incontrare gli alieni o di sconfiggere i prepotenti che ci rubavano la merenda o volevano menarci. Tutti noi, almeno una volta siamo arrossiti davanti ad una ragazzina con i capelli biondi, gli occhi chiari e le lentiggini.
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